Anniversario della Liberazione a Cinisello Balsamo 1946, 1951

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mercoledì 31 agosto 2011

Settembre 2011, appello dell'A.N.P.I. per salvare il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno


Roma, 3 settembre 2011



"Naturalmente sono soddisfatto di questa vittoria della ragione, del buon senso e anche, me lo si consenta, della forza dei nostri argomenti.


Non sono abituato a cantar vittoria, né tantomeno a rivendicare primazie: devo dire che questa è una vittoria di tutti anche se grande e bella è stata la nostra battaglia di agosto.


Ringrazio tutti i nostri militanti ed i cittadini che si sono impegnati in questo periodo in mille forme. Ringrazio anche i gruppi parlamentari che si sono trovati d'accordo sul sopprimere una norma inutile ed inaccettabile moralmente e politicamente.


Un ringraziamento particolare va al Presidente del Senato per il suo impegno personale in questa vicenda.


Ovviamente dobbiamo restare vigilanti perché ci stiamo abituando alle sorprese più impensate ed ai cambiamenti di rotta: l'iter parlamentare del provvedimento non è ancora ultimato.


Ma confido che, una volta prevalsa la ragione, di queste festività non se ne parli più, se non per festeggiarle tutte insieme come un patrimonio ideale del Paese".


Carlo Smuraglia
Presidente Nazionale ANPI
 




venerdì 22 aprile 2011

Aprile 2011, Milano, appello per non snaturare il Sacrario dei Caduti per la Libertà alla Loggia dei Mercanti

(approvato all’unanimità nella seduta del 27-2-2011 
del XV Congresso Provinciale dell’A.N.P.I.)


La Loggia dei Mercanti è dedicata ai Caduti per la libertà. Così recita la targa collocata in via Mercanti: "In supremo anelito di libertà, hanno donato la vita; Milano ne consacra i nomi gloriosi alla storia - 1943/1945".
 
In tanti momenti importanti della vita cittadina, la Loggia è stata luogo del ricordo nelle ricorrenze e nelle date che segnano il calendario civico, ma anche luogo della coscienza civile e democratica della città. E' una lunga storia che dal medioevo ad oggi ha visto in questo edificio pubblico il simbolo di Milano: l’Italia è il Paese che ha dato alla cultura mondiale la città come spazio di libertà e di civiltà, il valore dell‘edificio pubblico come centro della vita cittadina, l’orgoglio e l’autonomia civica. Anche da queste radici sono nate la Resistenza e la Costituzione, fondamento della democrazia italiana.
 
In ogni città - purtroppo più facilmente all’estero che in Italia - le amministrazioni pubbliche ed ogni cittadino custodirebbero con ogni cura un luogo così carico di simboli e di storia. E invece, da anni, si susseguono incuria, trascuratezza, abbandono, ed ora perfino I'idea di collocare proprio lì manifestazioni e iniziative del tutto incompatibili con la natura di Sacrario.
L’ultimo progetto - collocare sotto gli archi della Loggia un centro di informazioni turistiche fino all’Expo 2015 - snaturerebbe completamente il luogo e contrasterebbe in modo assoluto la sacralità di esso e il rispetto verso i Caduti.
 
Per questo esprimiamo una contrarietà netta e ferma ad ogni progetto del genere.
Non pensiamo che i luoghi della storia debbano essere tenuti sotto una campana di vetro e nemmeno che la sacralità di tali luoghi sia una sospensione della vita di tutti i giorni.
Vogliamo fare proprio il contrario: occorre avviare iniziative che valorizzino il significato della Loggia dei Mercanti, in forme adeguate, anche per favorire la conoscenza degli eventi da parte delle generazioni più giovani; occorre fare della storia di Milano, anche quella che dal 1200 ha visto costruire la Loggia e gli altri insigni monumenti di Milano, dedicati alla città ed al suo popolo, una ragione in più di consapevolezza, indispensabile per essere cittadini oggi; è necessario che il mondo della cultura, della scienza, delle istituzioni educative pubbliche di ogni grado si impegni subito per impedire una scelta assurda e, allo stesso tempo, per dedicare una vera e propria stagione di riflessione approfondita sulla storia civile di Milano.
 
L'Anpi si farà promotrice di iniziative in questa direzione, in modo da coinvolgere, oltre a personalità del mondo della cultura, l‘intera città.
 
Prime adesioni all‘appello:
 
Cini Boeri 
Marco Magnifico
Carlo Bertelli 
Guido Martinotti
Rosellina Archinto 
Alessandro Melchiorre
Giorgio Bocca 
Luigi Pestalozza
Alberico Barbiano di Belgioioso 
Maurizio Pollini
Eva Cantarella 
Guido Rossi
Clelia Ginetti 
Corrado Stajano
Dario Maggi 
Daniela Volpi

mercoledì 6 aprile 2011

5 aprile 2011, Roma, adesione ANPI Nazionale alle manifestazioni a difesa della democrazia e della legalità repubblicana

Sognando la "piazza della Costituzione"


"L'ANPI Nazionale aderisce pienamente alle manifestazioni che si terranno il 5 aprile a Roma a difesa della democrazia e della legalità repubblicana".


Così inizia un comunicato del Comitato nazionale dell'Anpi in riferimento alla "Giornata della Democrazia", indetta da "Articolo 21", "Libertà e Giustizia" e dal "Popolo Viola" alle 14 a Montecitorio e alle 20 in piazza Santi Apostoli nell'ambito della "Notte bianca della democrazia" (un'altra manifestazione, nella stessa giornata, alle ore 18, è stata organizzata dal Pd al Pantheon con la partecipazione del segretario nazionale, Pier Luigi Bersani).

Anche l'Anpi auspica una "piazza della Costituzione" ampiamente partecipata. "Una piazza dei diritti, della responsabilità collettiva, delle radici civili del Paese: antifascismo, Resistenza, Costituzione". La presa di posizione termina con l'augurio "a tutti i promotori dell'iniziativa e a coloro che saranno presenti una buona primavera di liberazione".

sabato 19 marzo 2011

Referendum nucleare: firma la petizione

Referendum nucleare: Maroni, fai risparmiare all’Italia 400 milioni di euro

Tra il 15 aprile e il 15 giugno ci sarà il referendum che potrà fermare il ritorno del nucleare in Italia. Chiediamo al Ministro dell'Interno On. Roberto Maroni di accorpare l'appuntamento referendario con le elezioni amministrative che si terranno in molte città a maggio.


Per due motivi:
facilitare la partecipazione democratica al referendum;
Destinare agli aiuti per il Giappone 400 milioni di euro risparmiati.

Chiedi al Ministro Maroni di votare a maggio, favorendo la partecipazione democratica e aiutando il Giappone ad affrontare l'emergenza.

Firma la petizione

sabato 5 marzo 2011

12 marzo 2011, in piazza per difendere la Costituzione, proposta Articolo 21, adesione dell'ANPI

L'Anpi aveva aderito immediatamente alla proposta di Articolo 21 per una manifestazione a difesa della Costituzione. E lo conferma oggi che la manifestazione è stata indetta.  
L'Anpi il 12 marzo sarà presente al corteo che raggiungerà piazza del Popolo a Roma e in tutte (saranno decine e decine) le manifestazioni che si svolgeranno in numerosissime città. "Sarà una grande giornata di orgoglio costituzionale con il tricolore e cantando l'inno di Mameli", hanno sottolineato Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 e Vincenzo Vita, senatore Pd, che hanno presentato la manifestazione.

La Presidenza e la Segreteria nazionale dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia nell'aderire alla proposta aveva inviato il seguente messaggio:

"L'ANPI - si spiega in una nota - aderisce con piena e appassionata convinzione all'appello lanciato da Articolo 21 per una grande, unitaria manifestazione nazionale di "orgoglio costituzionale". Ci saremo, come siamo sempre stati in tutte le iniziative volte a fondare nel Paese una coscienza democratica, responsabile e condivisa. Siamo schierati contro i continui attacchi, divenuti intollerabili, alla Costituzione - nata dalla Resistenza - radice della nostra identità nazionale, attacchi che stanno precipitando l'Italia verso un destino di profonda involuzione e degrado. Nell'auspicare una grande riuscita, auguriamo agli amici di Articolo 21 e al suo portavoce nazionale Giuseppe Giulietti buon lavoro".

L'adesione dell'Anpi sul sito di Articolo 21: 
http://www.articolo21.org/2541/notizia/il-5-marzo-saremo-in-piazza-per-rinnovare-il.html

mercoledì 2 marzo 2011

Assoluto rispetto della scuola pubblica, comunicato dell'ANPI Nazionale

Assoluto rispetto della scuola pubblica. Lo chiede la segreteria nazionale dell'Anpi aderendo allo stesso tempo all'appello lanciato dal giornale l'Unità. 
Questo il testo della nota: "Signor Presidente del Consiglio, i partigiani, gli antifascisti, i democratici dell’ANPI le chiedono assoluto rispetto della scuola pubblica".

"E’ suo dovere - si sottolinea - costituzionale valorizzarla e sostenerla, non insultarla. E’ inammissibile il trattamento riservato a quanti, ogni giorno, con impareggiabile senso di responsabilità, dedicano la propria vita, accettando misere condizioni economiche, all’educazione dei nostri ragazzi, al loro futuro civile e professionale".

"Gli insegnanti - si aggiunge - meritano parole ben diverse da un capo del governo. L’Italia è stanca di essere maltrattata, di vedere maltrattata e minacciata la garante suprema dei suoi diritti, della sua convivenza civile, quella Costituzione
nata dal sangue, dal sacrificio di donne e uomini che non hanno esitato un istante a battersi per la libertà del proprio Paese.
Rispetto, Presidente. Rispetto".

domenica 6 febbraio 2011

Adesione dell'A.N.P.I. nazionale all'appello lanciato da L'Unità "Mobilitiamoci per ridare dignità all'Italia"

Il coordinamento femminile nazionale dell'Associazione sottoscrive l'appello lanciato dall'Unità “Mobilitiamoci per ridare dignità all’Italia”. Un appello che spontaneamente e contemporaneamente è stato lanciato in diverse città d’Italia e sottoscritto rapidamente da migliaia di uomini e donne.

Un appello che è stato pure rilanciato dalle colonne de L'Unità dal direttore Concita De Gregorio. Una mobilitazione che ha il completo appoggio dell’Anpi.
E in particolare delle donne iscritte all’Associazione. Che attraverso il coordinamento femminile nazionale hanno diffuso una secca presa di pozione. .
“Come partigiane e come antifasciste siamo con tutte coloro che hanno risposto all’appello doveroso e appassionato de l’Unità. Questo anche a nome delle donne che nella Resistenza, per la propria dignità e per quella del proprio Paese, hanno pagato con la vita e sacrificato la propria giovinezza. Nel loro nome affermiamo con forza che il Presidente del Consiglio: offende ed umilia la loro memoria e le tante che nella democrazia si sono conquistate un nuovo posto nella società e nuovi diritti grazie al proprio impegno, alle proprie capacità, alla propria passione civile. Calpesta la Costituzione ed i valori su cui si basano l’autorevolezza, la credibilità, la dignità delle istituzioni”.

“Con il suo stile di vita, e la sua idea delle donne, degna del peggiore machismo fascista - conclude il documento del coordinamento femminile nazionale dell’Anpi -  lancia ai giovani e alle ragazze di oggi un messaggio devastante. Tutto ciò non è più tollerabile. Se ne deve andare. Ciò che accade interroga ciascuna di noi, la nostra coscienza, la nostra dignità, la nostra responsabilità. Diamo voce e visibilità alla nostra indignazione, diamo voce alle donne vere, che non vogliono svendere il proprio bene più prezioso: il rispetto per se stesse e l’amore per il proprio Paese”.


per firmare l'appello e leggere 
gli appuntamenti previsti nelle varie città.

A Milano l'appuntamento è il
13 febbraio 2011 ore 14.30 - Piazza Castello
Per chi desidera contribuire all’organizzazione contattare:  dinuovo.milano@gmail.com

Adesione dell'A.N.P.I. nazionale a una manifestazione di orgoglio costituzionale

La Presidenza e la segreteria nazionale dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia ha inviato un messaggio ad Articolo 21 in cui aderisce alla manifestazione proposta da Articolo 21 (che nei suoi termini operativi  è ancora in via di definizione). 

"L'ANPI - si spiega in una nota - aderisce con piena e appassionata convinzione all'appello lanciato da Articolo 21 per una grande, unitaria manifestazione nazionale di "orgoglio costituzionale". Ci saremo, come siamo sempre stati in tutte le iniziative volte a fondare nel Paese una coscienza democratica, responsabile e condivisa. Siamo schierati contro i continui attacchi, divenuti intollerabili, alla Costituzione - nata dalla Resistenza - radice della nostra identità nazionale, attacchi che stanno precipitando l'Italia verso un destino di profonda involuzione e degrado. Nell'auspicare una grande riuscita, auguriamo agli amici di Articolo 21 e al suo portavoce nazionale Giuseppe Giulietti buon lavoro".

martedì 4 gennaio 2011

Gennaio 2010, appello di MecroMega per sostenere lo sciopero generale

      Newsletter
      18 gennaio 2010
Landini: “Tutti in piazza il 28 gennaio.
Firmate l'appello di MicroMega

per sostenere lo sciopero generale”
 di Maurizio Landini, segretario generale Fiom

"Lo straordinario risultato di Mirafiori, frutto del coraggio e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori della Fiat, parla a tutto il paese. Dice che è necessario difendere insieme il lavoro, i diritti e la democrazia, perché sono la condizione per un nuovo modello di sviluppo e per una nuova giustizia sociale nelle fabbriche e nel paese.

Per questo, il 28 di gennaio è importante che allo sciopero generale dei metalmeccanici partecipino anche tutte le persone che ritengono che in questo momento la lotta dei lavoratori di Mirafiori e Pomigliano è una lotta generale. Ed è per questo importante sostenere anche gli appelli che sono stati lanciati, a partire da quello di MicroMega, in cui le persone, qualsiasi idea abbiano e qualsiasi posizione sociale ricoprano, si esprimano a fianco della lotta delle lavoratrici e dei lavoratori Fiat.

Credo che sia un atto di civiltà perché siamo di fronte a una fase che mette a nudo queste questioni. Del resto c'è una lontananza e una latitanza del governo e della politica dal lavoro, e invece a partire dalla dignità e dal coraggio dei lavoratori di Mirafiori è possibile aprire una fase nuova.

Per questo, oltre a invitare tutti a partecipare il 28 alle manifestazioni che si faranno regione per regione in occasione dello sciopero generale dei metalmeccanici, credo che sia importante sostenere queste lotte firmando gli appelli di sostegno che sono stati promossi, a partire da quello di MicroMega".
FIRMA L'APPELLO: "LA SOCIETÀ CIVILE CON LA FIOM"

mercoledì 3 novembre 2010

3 novembre, ore 17, presidio davanti a Palazzo Marino

Comitato Permanente Antifascista contro il Terrorismo per la difesa dell'ordine repubblicano

Il Comitato permanente Antifascista, nella riunione del 2 novembre 2010, preso atto che la manifestazione promossa dal gruppo "Lealtà e Azione", inizialmente prevista per il 28 ottobre e rinviata, è stata nuovamente fissata per mercoledì 3 novembre, nella stessa sede e con le stesse caratteristiche di netto stampo nazi-fascista, torna a proporre la più forte protesta contro l'oltraggio che viene recato ad una città come Milano con l'intensificarsi di manifestazioni e iniziative di tipo fascista; indice un presidio per mercoledì 3 novembre, alle ore 17, davanti alla lapide che riporta, sulla facciata di Palazzo Marino, in piazza della Scala, la motivazione della medaglia d'oro conferita a Milano; chiede di poter incontrare, a quell'ora, attraverso una ristretta delegazione, il Presidente del Consiglio Comunale, per consegnargli un documento di protesta contro le citate manifestazioni e lo sdegno dei cittadini, chiedendogli di farsi partecipe della posizione del Comitato Antifascista presso i gruppi consigliari.
Conferma il contenuto del comunicato emanato il 26 ottobre scorso, invitando ancora Istituzioni, Autorità, Associazioni e Cittadini ad una riflessione approfondita e ad opportune iniziative atte a restituire alla città di Milano i suoi connotati di profonda democraticità e antifascismo.

Il Comitato Permanente Antifascista
Milano, 2 novembre 2010

lunedì 5 aprile 2010

APRILE 2010, FIRMA LA PETIZIONE CONTRO LA CHIUSURA DELL'I.P.R.

APPELLO DI DOCENTI UNIVERSITARI
CONTRO LA CHIUSURA
DELL' ISTITUTO PEDAGOGICO DELLA RESISTENZA


Ci è giunta notizia che l’Istituto Pedagogico della Resistenza, operante da molti anni a Milano in contatto con il mondo della scuola, rischia di dover interrompere la propria attività per la difficile situazione in cui si è venuto a trovare.
tale Istituto è sorto nel 1974 per iniziativa di insegnanti e allievi che subito dopo la Liberazione avevano dato vita all’esperienza dei Convitti Scuola Rinascita, primi e significativi esempi di scuole organizzate democraticamente. Esso da più di trentacinque anni svolge, in collaborazione con le scuole e con altre Istituzioni pubbliche, una preziosa attività volta a tenere vivo il ricordo della lotta antifascista e della Resistenza, a promuovere una pedagogia che ponga come obiettivo centrale dell’intervento educativo la formazione della persona alla luce dei valori sanciti dalla Costituzione, a favorire forme di integrazione che sono importanti in una società come la nostra la quale va sempre più caratterizzandosi come multiculturale.
Questa attività rischia però ora di essere interrotta in seguito all’intervento dell’amministrazione comunale inteso a privare l’Istituto della sede di cui per decenni ha potuto fruire. Come docenti universitari di discipline storiche, umanistiche e giuridiche riteniamo si debba fare quanto è possibile e giusto per evitare che si spenga una voce che ha validamente contribuito a diffondere e a tenere viva, soprattutto fra i giovani, la conoscenza della nostra storia recente e del valori della Costituzione e ad arricchire, nel mondo degli insegnanti, il dibattito pedagogico volto al miglioramento della nostra scuola.
mail: ipr@resistenza.org

giovedì 26 novembre 2009

Petizione: Aprire gli armandi non basta...

FIRMARE QUI : http://www.firmiamo.it/12dicembreapriregliarmadinonbasta


Aprire gli armadi non basta…

Manifesto per l’accessibilità e la trasparenza degli archivi

nell’interesse dei cittadini


PREMESSA

Il 12 dicembre 2009 ricorre il 40° anniversario della strage di piazza Fontana.

Di questa storia, oggi non esiste ancora una narrazione consolidata e condivisa.

Così come non esiste per tantissime altre pagine dolorose della storia del nostro Paese.

L’Italia, purtroppo è stata segnata da fenomeni eversivi di diversa matrice. Di questo passato tragico, esistono memorie divise e in conflitto tra loro. La ricerca storica è un terreno essenziale su cui impostare un confronto civile superando antiche divisioni.

Per scrivere la storia, servono i documenti, ossia le “tracce” concrete dell’attività delle istituzioni, delle forze dell’ordine, dei servizi di sicurezza e di tutti i soggetti protagonisti della vita democratica

Questa ricostruzione passa necessariamente attraverso la buona gestione degli archivi.

In Italia dal 2007 il segreto di Stato è limitato a un massimo di trent’anni. Ma questo non ha risolto il problema: molti armadi in teoria sono aperti, ma non per questo sono accessibili.

L’accesso ai documenti necessari alle ricostruzioni storiche resta in moltissimi casi assai difficoltoso.

Spesso ci si scontra con un segreto di stato “strisciante”, anche se, formalmente, il segreto non c’è.

Esiste un nesso profondo tra la conoscenza della verità e la convivenza civile: costruire onestà intellettuale attraverso la memoria storica è essenziale per una Nazione se vuole avere cittadini attivi e consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri.

La conoscenza non formale della storia recente della nostra Repubblica è uno degli elementi portanti del nostro diritto di cittadinanza.

Solo uno Stato che non teme la verità e il confronto sugli errori del proprio passato è uno Stato veramente democratico, in cui tutti possono riconoscersi pienamente.

Per queste ragioni, abbiamo individuato quattro aree di intervento sulle quali vogliamo richiamare l’attenzione per migliorare l’accessibilità e la trasparenza degli archivi.

LE 4 AREE DI INTERVENTO

1) NORMATIVA SUL SEGRETO DI STATO. Piena attuazione della Legge 3 agosto 2007, n. 124 "Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto di Stato” ed elaborazione dei decreti attuativi, affinché faciliti davvero e normalizzi l’accesso alla documentazione degli archivi storici degli apparati di sicurezza italiani. Il Freedom of Information Act statunitense ci pare un modello a cui è possibile ispirarsi;

2) COMMISSIONI PARLAMENTARI D’INCHIESTA. Piena accessibilità agli studiosi e ai cittadini della documentazione governativa e delle carte acquisite dalle Commissioni d’inchiesta parlamentari. In particolare, si richiede la tempestiva pubblicazione di tutti gli atti delle Commissioni parlamentari in attuazione delle relative delibere;

3) ATTI GIUDIZIARI DI RILEVANZA STORICO-SOCIALE. Attuazione di tutti quegli accorgimenti atti a garantire la conservazione dei procedimenti di particolare rilevanza storico–sociale e agevolarne la consultazione; ad esempio, si caldeggia un proseguimento e ampliamento dei progetti di digitalizzazione in corso;

4) ARCHIVI DI STATO. Assicurare che si applichi con regolarità e tempestività il versamento delle carte dagli archivi correnti agli archivi storici (art. 41 del codice dei Beni Culturali) e garantire agli archivi storici, che sono una colonna portante della nostra democrazia (ma spesso vengono trascurati come fossero una “Cenerentola” della cultura) risorse, personale e spazi fisici per tutelare al meglio quel patrimonio che può aiutarci a conoscere ed elaborare le pagine più difficili e tormentate della storia dell’Italia repubblicana.

Sono richieste concrete, che disegnano un percorso non breve, ma necessario, per onorare nel modo migliore, nella ricorrenza del 12 dicembre, le 18 vittime di piazza Fontana:

GIOVANNI ARNOLDI, GIULIO CHINA, EUGENIO CORSINI, PIETRO DENDENA, CARLO GAIANI, CALOGERO GALATIOTO, CARLO GARAVAGLIA, PAOLO GERLI, LUIGI MELONI. VITTORIO MOCCHI, GEROLAMO PAPETTI, MARIO PASI, CARLO PEREGO, GIUSEPPE PINELLI, ORESTE SANGALLI, ANGELO SCAGLIA, CARLO SILVA, ATTILIO VALLE’.


Primi firmatari:

- Associazione “Piazza Fontana 12 Dicembre 69 -

- Centro Studi e iniziativa sulle stragi politiche degli anni 70”

- Licia, Claudia e Silvia Pinelli

- Associazione familiari dei caduti di piazza della Loggia e “Casa della memoria” di Brescia

- Fondazione Roberto Franceschi, Milano

giovedì 15 gennaio 2009

GAZA, non si puo' rimanere a guardare

*NON SI PUO’ RIMANERE A GUARDARE*


*C’è un modo per evitare il massacro di civili. C’è un modo per salvare il popolo palestinese. C’è un modo per garantire la sicurezza di Israele e del suo popolo. C’è un modo per dare una possibilità alla pace in Medio Oriente. C’è un modo per non arrendersi alla legge del più forte e affermare il diritto internazionale:*


*CESSATE IL FUOCO IN TUTTA L’AREA*
*RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ISRAELIANE* *FINE DELL’ASSEDIO DI GAZA* *PROTEZIONE UMANITARIA INTERNAZIONALE*

*Facciamo appello a chi ha responsabilità politiche e a chi sente il dovere civile perché sia rotto il silenzio e si agisca. Le Nazioni Unite e l’Unione Europea escano dall’immobilismo e si attivino per imporre il pieno rispetto del diritto internazionale*


*L’Italia democratica faccia la sua parte.*

*Le nostre organizzazioni si impegnano, insieme a chi lo vorrà, per raccogliere e dare voce alla coscienza civile del nostro paese.*

*ACLI, ARCI, LEGAMBIENTE, CGIL, AUSER, LIBERA, RETE LILLIPUT, Associazione ONG Italiane – Associazione Saveria Antiochia, Piattaforma Medio Oriente, Fondazione Angelo Frammartino, Beati i Costruttori di Pace, FIOM, CGIL Funzione Pubblica, Un ponte per…, AIAB, CIES, GRUPPO ABELE, CIPAX – Centro Interconfessionale per la pace, Donne in Nero, A Sud, FAIR, Fairtrade Italia, Forum Ambientalista, UCODEP, Terres des Hommes International, Armadilla Onlus, SDL Intercategoriale, Tavola Sarda per la pace, Famiglia di Angelo Frammartino, Luigi Ciotti, Flavio Lotti, Luciana Castellina, Giuliana Sgrena, Enzo Mazzi - Isolotto Firenze, Luisa Morgantini, Vittorio Agnoletto, Giovanni Berlinguer, Sergio Staino, tanti gruppi locali, docenti, amministratori locali, pacifisti e pacifiste, cittadini e cittadine….*