22 gennaio 2011
la scomparsa di Laura Polizzi
la scomparsa di Laura Polizzi
Mirka come la chiamavano tutti, se n’è andata. Classe 1924, fu una delle prime donne a entrare nelle compagini partigiane e a combattere durante la Resistenza. Fu vicecomandante nel Reggiano delle Brigate Garibaldi. Una delle figure più autentiche ed amate del movimento antifasciata emiliano. Si sposò con Pio Montermini altro partigiano doc.
Laura Polizzi cresce in una famiglia antifascista nell’Oltretorrente, in vicolo Santa Maria, il padre falegname e la madre casalinga. Entra giovanissima nella Resistenza parmense, partecipando allo storico incontro di Villa Braga il 9 settembre 1943. Organizza a Piacenza e Reggio il movimento clandestino delle donne. Combatte nelle Brigate Garibaldi, da cui viene insignita della Stella d’Oro al valore.
Dal febbraio 1945 è stata molto attiva nell'attività clandestina a Milano, dove si era spostata con il comandante partigiano Pio Montermini.
Per le responsabilità di comando le viene successivamente conferito dal ministero della Difesa il grado onorifico di capitano.
Tornata a Parma dopo la Liberazione, Mirka svolge per anni e anni importanti incarichi nei movimenti democratici. Ha fatto parte anche della dirigenza nazionale dell'ANPI, della quale è oggi membro della Presidenza onoraria. Nel 1991 ha ricevuto dal Comune di Parma il Premio Sant'Ilario, attestato di civica benemerenza.
Per anni ha lavorato in Provincia dove si anche occupata di relazioni internazionali e tanti e proficui sono stati i suoi rapporti col mondo dalla Jugoslavia al Vietnam.
Stralci da due testimonianze di Laura Polizzi
Stralci da due testimonianze di Laura Polizzi
...”Dopo l’8 settembre lo zio mi chiese di entrare nella Resistenza “ Volentieri” rispondo “ma devo chiederlo al papà”. Mio padre mi abbracciò “vai, vai ma non dire niente alla mamma”.
Ho diretto il movimento femminile a Reggio Emilia e ho organizzato i Gruppi di Difesa della Donna. Poi ho disobbedito, io volevo andare in montagna a combattere ma non mi mandava il partito e allora ho avuto l’occasione di conoscere una parola d’ordine ... e una sera ho deciso che sarei partita.... Quando arrivo nel posto dove smistavano mi dicono: "e te chi ti manda?” “Non mi manda nessuno, sono scappata”... Diventai vice commissario delle Brigate Garibaldi. Ma poi mi innamoro di mio marito; viene un ispettore che disse che due comandanti che avevano un rapporto amoroso non giovavano alla causa ... e così torno in pianura. ... andavo da Reggio Emilia a Milano in bicicletta per organizzare il lavoro ... Alla Liberazione a Milano sono stata la prima donna a parlare in piazza il 6 maggio 1945.
Ho diretto il movimento femminile a Reggio Emilia e ho organizzato i Gruppi di Difesa della Donna. Poi ho disobbedito, io volevo andare in montagna a combattere ma non mi mandava il partito e allora ho avuto l’occasione di conoscere una parola d’ordine ... e una sera ho deciso che sarei partita.... Quando arrivo nel posto dove smistavano mi dicono: "e te chi ti manda?” “Non mi manda nessuno, sono scappata”... Diventai vice commissario delle Brigate Garibaldi. Ma poi mi innamoro di mio marito; viene un ispettore che disse che due comandanti che avevano un rapporto amoroso non giovavano alla causa ... e così torno in pianura. ... andavo da Reggio Emilia a Milano in bicicletta per organizzare il lavoro ... Alla Liberazione a Milano sono stata la prima donna a parlare in piazza il 6 maggio 1945.
“…Dopo la fucilazione dei sette fratelli ero stata sollecitata a fare una visita alle donne di casa Cervi. Io continuavo a rimandare ... cosa potevo dire di fronte al dolore di quella mamma, di quelle vedove, di quei bambini? Poi un giorno mi feci coraggio e andai.
Mi venne incontro Genoeffa che senza parlare mi abbracciò e si preoccupò per me che ero arrivata sin lì in bicicletta: “Povra putèla, te saret stufa”, mi fece sedere vicino a quel camino e mi offrì una tazza di latte caldo con il miele … mai latte mi parve così buono…
Nessun commento:
Posta un commento